“Accese il lume ad olio sporgendone il lucignolo alla fiamma del focolare e preparò la mensa; il pasto era frugale, un pasto quasi di povera gente: pane cotto condito con formaggio ed erbe; ma un’intera forma di cacio stava sul tavolo, e la serva ne tagliava di continuo larghe fette mangiando pane in grande quantità come un pastore. Poi sollevò la brocca dell’acqua e bevette a lungo, mentre Marianna, quasi irritata da quella serenità rozza, prese solo un pezzo di pane duro e se ne tornò fuori.
I grilli cantavano tra le foglie della vite e in lontananza gemeva il lamento di un assiuolo. Dove era Simone? Nel mistero della notte, nel lamento dell’assiuolo.”
Grazia Deledda
Tratto da “Marianna Sirca”
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“Seduti in circolo, per terra, i convitati mangiavano sui taglieri di legno e su pezzi di sughero: per posata portavano i coltelli affilati e niente altro. Più che il vino, il miele, raffreddatosi ma non del tutto, condiva il prano, in esso immergevano le bianche fette del formaggio fresco, il formaggello arrostito, le lattughe, il pane e persino la carne.”
Grazia Deledda
Tratto dalla novella “L’assassino degli alberi”